TUTTI.BISCHI RAES UNIURB

Sabato 22 ottobre alle ore 18.30

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Luogo:

Sala Conferenze Camera di Commercio

Conferenza

Italo Calvino e le tecnologie dell'antropocene

RELATORI:

Gian Italo Bischi - Uniurb

Frank Raes - Museum of Anthropocene Technology

Partendo dalle opere di Italo Calvino, che è stato uno degli scrittori che maggiormente hanno contribuito alla ricerca di nuovi linguaggi per narrare le conquiste della scienza e della tecnica, creando originali contaminazioni fra i diversi saperi per affrontare la complessità del mondo moderno, si arriverà attraverso un inaspettato dialogo a due voci a spiegare come l’approccio “calviniano” sia stato usato al Museo delle Tecnologie dell’Antropocene, per creare consapevolezza sulla relazione problematica tra Uomo e Natura, che ha portato a problemi collettivi come il cambiamento climatico. .

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Non è necessaria prenotazione. Tutte le attività sono gratuite.


Gian Italo Bischi

Università di Urbino Carlo Bo

 

Italo Calvino (1923-1985) è stato uno degli scrittori che maggiormente hanno contribuito alla ricerca di nuovi linguaggi per narrare le conquiste della scienza e della tecnica, creando originali contaminazioni fra i diversi saperi per affrontare la complessità del mondo moderno. Proprio nel secolo in cui si è lamentata una crescente specializzazione dei linguaggi e la separazione fra le due culture, Calvino ha mostrato con esempi concreti quanto feconda possa essere l’interazione fra scienza e letteratura. Ad esempio, ne Le Città invisibili racconta come l’imperatore Kublai Kan, nel desiderio di gestire la complessità del suo immenso impero, interroga Marco Polo per conoscere ciò che ha visto nel corso dei suoi lunghi viaggi. Questi descrive un ponte, pietra per pietra. «Ma qual è la pietra che sostiene il ponte?» chiede Kublai Kan. «Il ponte non è sostenuto da questa o quella pietra − risponde Marco, − ma dalla linea dell'arco che esse formano». Kan rimane silenzioso, riflettendo. Poi soggiunge: «Perché mi parli delle pietre? è solo dell'arco che m'importa». Polo risponde «Senza pietre non c'è arco».

Questo semplice dialogo riesce a descrivere, con leggerezza e rapidità, uno dei problemi fondamentali della complessità: si pensi che al problema del cambiamento climatico, che deve essere affrontato attraverso azioni globali, concertate, cioè un approccio sistemico; ma ogni azione globale è composta di tante azioni locali che la sostengono. Inoltre, come ha recentemente sottolineato il premio Nobel per la fisica Giorgio Parisi, e come aveva chiaramente delineato Calvino, la sfida alla complessità non può fare a meno di coinvolgere tanti diversi aspetti: scientifici, tecnologici, filosofici, letterari..


Frank Raes

Museum of Anthropocene Technology

 

Il Museo delle Tecnologie dell’Antropocene (fondato nel 52017 CE) è a metà strada tra una galleria d'arte e un laboratorio scientifico; raccoglie oggetti dell'Antropocene - un periodo intorno al 2000 CE - e li trasforma in cose che raccontano di una relazione apparentemente problematica tra l'uomo e la natura. Il museo contribuisce a una crescente comprensione di come questa relazione abbia determinato la vita di esseri umani e non-umani durante quel periodo. Cerca di rispondere a domande come: quando esattamente l'Antropocene è giunto al termine; quali sono le ragioni - una o molte - per cui è finita. Il museo raccoglie anche scritti di questo periodo, e ha scoperto che molti pensatori erano già consapevoli che la loro civilizzazione era sull’orlo di un abisso e stavano infatti proponendo soluzioni. In questo intervento ci concentreremo sullo scrittore Italo Calvino e le sue proposte per andare oltre la cultura dualistica che ha caratterizzato l'Antropocene e, probabilmente, ha portato alla sua scomparsa.

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